Chi ha inventato l’air-bag?

L’invenzione dell’airbag è datata 1952 a cura di John W. Hetrick che ne depose il brevetto negli Stati Uniti l’anno successivo. L’uso di questa protezione in campo automobilistico si fa risalire alla fine degli anni sessanta con il perfezionamento degli altri componenti necessari al suo funzionamento. Dopo prototipi presentati e testati da quasi tutte le case automobilistiche statunitensi, la prima autovettura di produzione che presentò l’innovazione fu la Oldsmobile Toronado nel 1973 seguita da altri modelli della Buick e della Cadillac.

La prima automobile italiana dotata di airbag, all’epoca denominato “cuscino d’aria”, fu la show car Sinthesis 2000, realizzata da Peter Giacobbi e Tom Tjaarda nel 1971, su meccanica Lancia Flavia.

In ogni caso la prima accoglienza del mercato non fu positiva e vi furono controversie anche sulla valutazione della validità del dispositivo, che venne definitivamente accettato solamente nella prima metà degli anni ottanta con la raccomandazione dell’uso in unione con le cinture di sicurezza. Superati i dubbi sulle sue controindicazioni l’airbag è diventato in breve tempo uno dei punti qualificanti di ogni autovettura sotto il punto di vista della sicurezza automobilistica e si è diffuso man mano anche sui veicoli di minor cilindrata, in particolare sulle utilitarie.

L’idea di Hetrick, per funzionare correttamente, richiese numerosi test e miglioramenti tecnologici, tra cui il sensore di impatto, inventato da Allen K. Breed, per cui solo negli anni Settanta le case automobilistiche americane iniziarono a commercializzare i primi modelli con questo dispositivo a bordo. Ma non fu un successo e fu abbandonato.
Ritornò sul mercato nel 1984 quando fu presentato dalla Mercedes prima sui modelli di alta gamma, poi anche su tutti gli altri. Sulla scia del successo tedesco, dopo qualche anno Ford e General Motors lo riproposero come optional, fino a quando una legge del governo americano lo impose a tutti i veicoli costruiti dopo il 1989, rendendolo un equipaggiamento standard. Ma intanto erano passati più di trent’anni, e Hetrick non ebbe alcun compenso per la sua invenzione, se non la gratitudine di coloro a cui aveva salvato la vita.

Varie case automobilistiche hanno allo studio dal 2009 l’installazione di serie di airbag esterni per proteggere i pedoni da ferite gravi o mortali alla testa e al collo in caso di urto frontale, nell’area dell’auto dove sono più probabili. L’airbag esterno non dovrebbe incidere in modo significativo sul costo finale dei veicoli. Consiste di un sistema di radar e sensori a infrarossi che, rilevata la presenza di un pedone e il rischio di imminente collisione, attiva il computer di bordo per azionare la frenata automatica e far gonfiare in pochi millisecondi un airbag a forma di ferro di cavallo, posto tra il cofano ed il parabrezza. Una ulteriore funzionalità, in genere presente, prevede il sollevamento di diversi centimetri, sempre automatico, del cofano, per allontanare la lamiera dal motore e concederle un po’ di spazio per deformarsi, in modo da ridurre i rischi di ferite gravi alla testa e al collo. Una prima implementazione commerciale si trova dal 2012 nella Volvo V40, mentre come airbag laterali esterni, per ridurre i danni agli occupanti, dalla tedesca ZF TRW.

COME FUNZIONA L’AIRBAG?

E’ costituito da un pallone (camera d’aria) che, al momento di un violento urto della vettura, ad esempio in un incidente stradale, viene gonfiato da una piccola esplosione, da una reazione chimica o dal rilascio istantaneo di gas compresso. Il pallone gonfio che si ottiene evita che la testa e altre parti vitali degli occupanti colpiscano elementi contundenti dell’abitacolo. Se in una vettura sono presenti airbag, è estremamente importante indossare le cinture di sicurezza.

L’airbag viene gonfiato in 30/50 millesimi di secondo a una velocità di circa 3,2 x 105m/s pertanto può spingere all’indietro la testa del conducente. Perciò è importante che il poggiatesta del sedile sia realizzato con un materiale morbido o imbottito, e abbia una forma inclinata ad angolo acuto, in modo da evitare il rischio di una contusione cerebrale, perché il cervelletto non urti il poggiatesta.

L’airbag può essere usato una sola volta e, dopo il primo urto, deve essere sostituito. Diversamente da un paracadute non può essere ripiegato e reinserito nell’apposito vano.

Inoltre in alcuni modelli è previsto un sensore posto nel sedile del passeggero in grado di rilevare la presenza del passeggero e di disattivare in caso di posto vuoto il funzionamento dell’airbag. Più raramente un sensore, a seconda del peso della persona, gonfia più o meno violentemente l’airbag (airbag a più stadi), modulando la detonazione della carica esplosiva.

Pur se il funzionamento è simile per tutti i tipi di airbag, questi sono prodotti in diverse dimensioni e forme, per poter essere montati in differenti parti dell’autoveicolo; abbiamo quindi il classico airbag per guidatore e passeggero, airbag posteriori, a tendina, laterali fino agli ultimi ritrovati di piccoli dispositivi situati sotto il volante che salvaguardano le gambe del guidatore. I primi airbag laterali al mondo sono stati montati da Volvo nel 1994.