Chi ha inventato il trapano?
Il trapano è una macchina utensile, orami d’uso comune e quotidiano, senza bisogno di particolari competenze. Viene utilizzato per eseguire fori o lavorazioni che richiedano l’utilizzo di utensili rotanti, come ad esempio le punte elicoidali, gli alesatori, i lamatori, i maschi, le filiere.
Esistono versioni portatili, queste si dividono in due categorie, la prima dispone di un motore azionato dalla corrente di linea a 220 volt, la seconda dispone di un motore alimentato da batterie autonome.
Tra l’età romana e quella medievale vengono sperimentate delle prime forme di trivella manuale, che permetteva di effettuare buchi più grandi con una maggiore torsione. Queste trivelle erano composte da una parte superiore che fungeva da manico per effettuare il movimento rotatorio e una parte inferiore che rappresentava la “punta” per forare. In questo modo effettuare un buco più largo risultava più semplice e infatti queste trivelle rudimentali non venivano usate solo per forare ma anche per ampliare fori già esistenti.
Molto importante per l’evoluzione della foratura è stata l’invenzione di una rudimentale forma di trapano a percussione avvenuta in Cina nel 500 AC. Si trattava inizialmente di un pezzo di legno legato ad una corda che, con un sistema di leve, permetteva di effettuare delle percussioni sul terreno, permettendo anche di forare la roccia.
Da quel momento alla tradizionale foratura rotativa si è affiancato un nuovo metodo di foratura che ha permesso di lavorare su superfici molto più ampie creando buchi più larghi e più profondi.
Tra questa invenzione e la modernità non ci sono state sostanziali modifiche dell’utensile, che veniva applicato principalmente per la creazione di pozzi.
Nel Medioevo viene poi apportata una modifica sostanziale a questo strumento: invece di mettere entrambe le mani sul “manico” superiore per ruotare la trivella, si scoprì che era possibile effettuare una rotazione continua e meno impegnativa creando un apposita manovella. La trivella prende quindi la forma segmentata con una “u” orizzontale per posizionare la mano, e un pomellino in cima per appoggiare l’altra mano e fare pressione. Questa forma è ancora oggi utilizzata nei trapani manuali con appoggio a petto.
Il trapano come lo conosciamo oggi comincia a delinearsi dopo l’invenzione del motore elettrico, e più precisamente nel 1889, con il brevetto del trapano elettrico, che apre la strada al primo trapano elettrico portatile creato dai fratelli Fein in Germania nel 1895.
La forma che hanno adesso i nostri trapani più comuni deriva invece dal brevetto Black&Decker del 1917: impugnatura a pistola e pulsante di avviamento in stile grilletto.
Si delinea così uno dei nostri trapani contemporanei, che deve quindi la sua tecnologia ai fratelli Fein e la forma alla Black&Decker.
Non sono comunque scomparsi i trapani manuali, che si affiancano a quelli pneumatici ed elettrici nella varietà di trapani che abbiamo a disposizione oggi.
Ancora oggi il movimento rotatorio è rimasto il metodo principale per la foratura ma le tecniche si sono evolute notevolmente.